The Frame Hotel racchiude un segreto davvero straordinario. L’attuale boutique hotel è il frutto di una complessa opera di restauro di uno storico albergo ottocentesco, lo stesso in cui è stata ritrovata la celebre Gioconda di Leonardo Da Vinci. Scomparsa dal Museo del Louvre nel 1911, la Gioconda ricomparve due anni dopo proprio in una delle camere dell’hotel, quando il decoratore Vincenzo Peruggia la mostrò al collezionista d’arte Antonio Geri e al direttore della Regia Galleria degli Uffizi, Giovanni Poggi. Ai due attoniti esperti, dichiarò di aver rubato egli stesso il capolavoro per restituirlo alla città di Firenze, alla quale lo riteneva ingiustamente sottratto.

Oggi il ricordo dell’accaduto si riflette nella favolosa collezione di opere di Inclusive Art che hanno come soggetto l’enigmatica Monna Lisa e che impreziosiscono gli ambienti dell’hotel. Realizzate appositamente dallo street artist Denis Ouch di New York, le 24 opere originali, che ricordano la Pop Art di Andy Warhol, sono esposte nel Boutique hotel e riprodotte come testate del letto retroilluminate in ciascuna delle camere.

A completare l’unicità artistica dell’hotel è l’imponente scala che cattura lo sguardo con la sua forma semiellittica, manufatto pressoché unico nel quartiere di San Lorenzo. Con i suoi “conci”, o scalini, in pietra forte autoportanti, costituisce un manufatto di eccezionale pregio architettonico, assieme alla colonna in pietra che affianca all’ascensore.

La scala, di probabile costruzione a cavallo tra i secoli XV e XVI, è forse attribuibile alle maestranze che realizzarono la scala a semi-ellisse del campanile del Duomo di Pietrasanta. Al pari di questa, si tratta di una scala autoportante, in cui ogni gradino non lavora “a mensola” (dunque inserito nel muro di pietra circostante) bensì ad incastro con quello inferiore e quello superiore. Questa particolarità dà forma alla magnifica spirale semiellittica che dimostra un’eccezionalità artistica e statica di notevolissimo pregio.